Artrite reumatoide: i consigli del dottor Mozzi

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L’artrite reumatoide è una malattia infiammatoria cronica potenzialmente invalidante.

L’esatta causa dell’artrite reumatoide non è nota, ma è considerata una malattia autoimmune: alcuni componenti del sistema immunitario attaccano i tessuti molli che ricoprono le articolazioni e possono anche attaccare il tessuto connettivo in molte parti del corpo, come i polmoni, i reni, il fegato e i vasi sanguigni. In fase avanzata la cartilagine, l’osso e i legamenti delle articolazioni si usurano, causando deformità, instabilità e formazione di tessuto cicatriziale all’interno dell’articolazione. Le articolazioni si deteriorano a una velocità molto variabile. Molti fattori, compresa la predisposizione genetica, possono influenzare l’andamento della malattia.

L’Artrite Reumatoide non ha una causa unica: si ritiene che un fattore ambientale possa ingannare il sistema immunitario (mimetismo molecolare) o modificare alcuni antigeni che dovrebbero essere visti come propri dal sistema immunitario (self). Questo fenomeno interrompe la tolleranza immunologica nei confronti di alcune proteine umane, come il collagene articolare.

Oltre all’ambiente, si ritiene che la predisposizione genetica ed alcune infezioni virali possano giocare un ruolo importante nell’insorgenza e nel mantenimento della patologia. Sembra inoltre che anche il fumo possa creare una predisposizione.

All’inizio, l’artrite reumatoide tende a colpire prevalentemente le piccole articolazioni come quelle di polsi, mani, piedi e caviglie. Con il passare del tempo si estende a spalle, gomiti, ginocchia, anche e mandibola.

La diagnosi della malattia avviene tramiteesami del sangue,radiografieedesame del liquido articolare.

Oltre ai particolari sintomi, i medici si basano su criteri precisi nel valutare una diagnosi di artrite reumatoide. Sospettano che i pazienti soffrano di artrite reumatoide se hanno più di un’articolazione con gonfiore definito, non causato da un’altra malattia. Osservano inoltre se sono presenti determinate combinazioni dei seguenti criteri:

  • Interessamento delle articolazioni più tipiche dell’artrite reumatoide
  • Alti livelli ematici di fattore reumatoide, anticorpi anti-peptide ciclico citrullinato (anti-Cyclic Citrullinated Peptide, anti-CCP) o entrambi
  • Elevati livelli ematici di proteina C-reattiva, un’elevata velocità di eritrosedimentazione (VES) o entrambi
  • Sintomi che durano da almeno 6 settimane

I trattamenti includono misure semplici e conservative che mirano ad alleviare i sintomi e comprendono il riposo, un’alimentazione adeguata e trattamenti fisioterapici. Oltre a questo, in base alla situazione individuale del paziente, si può ricorrere a farmaci e a trattamenti chirurgici per riparare o sostituire le articolazioni.

I consigli del dottor Mozzi

Per il dottor Mozzi, carne, verdure e pesce sono la chiave per guarire dalle patologie autoimmuni, compresa l’artrite reumatoide. Ciò riguarda non solo le persone di una certa età, ma anche i bambini e i giovani adulti che sempre più spesso ne sono affetti.

Quando si presentano problemi tipici di questa patologia, consiglia di seguire un’alimentazione particolarmente rigorosa per un certo periodo: eliminare completamente zuccheri, dolci, cioccolato e frutta; evitare latticini, glutine, salumi.

Evitare anche caramelle, gomme da masticare e simili, anche quelle denominate “senza zucchero”, perché contengono edulcoranti.

È bene fare attenzione alle castagne, che contengono zucchero e amido.

Per il gruppo 0 la frutta è particolarmente dannosa e andrebbe eliminata completamente. Evitare il tè di tutti i tipi, il caffè e il caffè d’orzo. Bere poco, perché un eccesso di acqua può causare un aumento della ritenzione idrica. Per questo gruppo, comunque, è più facile recuperare una volta introdotti i giusti alimenti.

Al dottore sono capitati alcuni rari pazienti di gruppo 0 che hanno sviluppato un’intolleranza a certi tipi di carne. Per individuare la causa in questi casi, il dottore consiglia di eliminare le carni e mangiare solo pesce per una settimana, reintrodurre la carne bianca la settimana successiva e la rossa la settimana dopo.

Gli altri gruppi tollerano la frutta leggermente meglio, ma sarebbe consigliabile anche per loro evitarla o limitarla al massimo a una volta al giorno.

In generale, il dottore raccomanda di sgarrare il meno possibile, perché il minimo sgarro può portare a gravi conseguenze. Consiglia anche di fare una cena leggera, possibilmente molto presto, e mangiare cibi proteici (carne, pesce con verdure) indicati per il proprio gruppo.

Un consiglio del dottore per andare incontro alle proprie esigenze alimentari sul posto di lavoro è organizzarsi con un pranzo al sacco.

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